Il Progetto Botswana è definitivamente chiuso.                                              31 Ottobre 2015

Con grande rammarico, visto il lavoro che ha coinvolto più persone per circa tre anni, l’ Associazione ha deciso di chiudere definitivamente il Progetto Botswana.

E’ stata una decisione molto sofferta, considerando il notevole impiego di mezzi, persone ed energie; ma la mancanza di risposte certe e un interesse delle Autorità Locali che non si è mai trasformato da formale in effettivo, ci ha obbligato a questa dolorosa, ma non più procrastinabile decisione.
Perché è successo? Francamente è davvero difficile da spiegare….

Il progetto era sostanzialmente a costo zero per il Botswana, realizzava un corso di studi non presente nel paese, risolveva, almeno parzialmente, un problema sociale, creava occupazione, avvicinava i villaggi alla capitale, realizzava servizi inesistenti, aiutava le donne ed avvicinava i bimbi all’ istruzione.
Quindi perché?
Non è stato un problema di corruzione: nessuno dei funzionari incontrati, ci ha mai chiesto esplicitamente o implicitamente soldi o altri favori.
Non è stato per dubbi sulle nostre capacità: nessun funzionario ha mai rilevato anche solo perplessità sulle nostre competenze .
Non è stato per dubbi sulla solvibilità: mai ci è stato richiesto di documentare il nostro potenziale economico.
Quindi, di nuovo, perché?
Noi abbiamo sempre pensato che avere un progetto valido, utile ed economicamente sostenibile, creato da soggetti disinteressati, fosse per ogni funzionario del paese ospitante, meritevole di attenzione e fattiva collaborazione, finalizzata alla sua realizzazione.
Ritenevamo che l’ entusiasmo dei funzionari, che avevano la possibilità di offrire, senza costi, un servizio così utile al loro paese, dovesse essere almeno pari al nostro.
Ritenevamo essenziale l’ interesse collettivo.
Purtroppo non è così…. Ogni funzionario, prima che cittadino, è un lavoratore. Che mette al primo posto la salvaguardia del proprio posto di lavoro. Partendo dal presupposto che, chi non fa nulla non sbaglia mai, sostenere un progetto assolutamente innovativo è, probabilmente, stato visto come un pericolo, un rischio. Se il progetto andava male ( per qualsiasi ragione ) il funzionario che l’ aveva sostenuto e proposto poteva avere dei problemi. E quindi meglio aspettare che fosse un altro soggetto a sostenerlo, a procedere ad iniziative concrete. Tanto per salire sul carro del vincitore
c’ è sempre tempo…. E così, il Progetto non è mai potuto decollare.
La riprova che questa può essere la chiave di lettura? L’ unico che si è veramente speso, di tutti i funzionari pubblici che abbiamo incontrato, l’ ex Vice-Presidente della Repubblica S.E. Mr. Kedikilwe, era un membro del Governo…..in pensione!! E quindi non poteva più rischiare nulla….
Tre anni sono un periodo adeguato per fare un consuntivo:
due viaggi a Bruxelles, due viaggi in Botswana, giorni di lavoro per due architetti, settimane di lavoro per una pedagogista, svariati incontri per fare conoscere il paese ( dov’ è il Botswana? ) per raccogliere fondi, il coinvolgimento di investitori istituzionali ( che poi ci hanno lasciato per carenza di risultati ), il coinvolgimento dell’ Università di Bergamo per realizzare un Manuale “ su misura” per il paese ( come da esplicita richiesta ) ….e molto altro ancora.
Tutto questo cosa ha prodotto? Molti sorrisi e strette di mano, incontri formali con offerte mai concretizzate, due inviti ufficiali ad iniziare l’ attività nel paese rimasti pura dichiarazione d’intenti e, per finire, una mancata risposta alla richiesta esplicita di iniziative concrete.
Francamente e lo diciamo con lucida amarezza, non c’è alcuna ragione logica per proseguire.
Quindi il Progetto Botswana e definitivamente cancellato.
Siamo ai titoli di coda e quindi è il momento dei ringraziamenti per coloro che hanno creduto in noi e ci hanno supportato :
  • gli associati che a vario titolo hanno dedicato tempo ed energie al progetto
  • i donatori che ci hanno dato fiducia e credibilità
  • il Console italiano in Botswana, ing. Guido Giachetti, che ci ha dato supporto logistico e preziose informazioni
  • S.E. Mr. Ponatshego Kedikilwe, ex-Vicepresidente del Botswana, unico del Governo che si è veramente speso per trovare una soluzione operativa
  • l’ Università di Bergamo nelle persone che a vario titolo hanno collaborato con noi
E per finire, un ringraziamento speciale al prof. Giuseppe Bertagna, Direttore della Facoltà di Scienze Umane della Università di Bergamo, che, sin dall’ inizio ha creduto in noi, ha riconosciuto la validità del Progetto e ci ha fatto dono della Sua preziosa collaborazione e, soprattutto, della Sua amicizia.
Vorrei chiudere con le parole amare proprio da Lui mormorate al momento del commiato dopo il nostro ultimo colloquio, quando gli è stata comunicata la decisione di chiudere il Progetto: “ che mondo difficile è diventato, non si riesce neanche più a fare del bene in modo disinteressato…”
Ma a tutti Voi che ci leggete posso dire che l’ esperienza maturata in questi tre anni non verrà vanificata e presto, come l’ araba fenice, risorgeremo con un nuovo Progetto in un altro paese!
A presto.
P.S.: Coloro che fossero interessati a leggere le ultime lettere scambiate con il Botswana possono farlo ciccando qua:
A questa nostra ultima mail, inviata a TUTTI coloro che comparivano nella mail da noi ricevuta il 26.08.15 e cioè :
  • Mr. Khoza Ramahobo – autore della email per conto del Permanent Secretary.
  • Mr. Richard Matlhare – Permanent Secretary  ( autorità di grado più elevato del Ministero della Pubblica Istruzione ) – Ministry of Education
  • Mr. Ponatshego Kedikilwe – ex- Vicepresidente della Repubblica
  • Mr. Ndondo Koolese – sconosciuto
  • Mr. o Ms. Rapelang Bogatsu – sconosciuta/o
  • Ms. Tiny Ntshinogang – responsabile della Pre-Primary School – Ministry of Education
Nessuno di costoro ha mai più risposto……………