Ma è una corsa ad ostacoli!
Ancora una volta, quando tutto sembrava procedere per il meglio, nuovi ostacoli si frappongono sul cammino così speditamente iniziato. Stavamo lavorando su tre fronti:
- il progetto educativo
- il memorandum of understanding con la Fondazione di Mr. Kedikilwe
- la preparazione e stesura del libro di testo e dell’ eserciziario richiesti
Per il primo punto la dr. Rita Florenti, nostra pedagogista, aveva ( per la seconda volta…) preparato il Programma Educativo secondo le ultime disposizioni ricevute dallo sviluppatore incontrato dalla Prof. Boriani.
Per il memorandum, stavamo predisponendo le linee generali, in attesa di completarlo dopo che il Ministero avesse mostrato al sig. Pari le scuole a noi destinate.
Per il libro di testo, avevamo nuovamente contattato la Università di Bergamo, nella persona del Direttore della Facoltà di Scienze Umane, chiedendo la disponibilità della Università stessa a scrivere per noi il Manuale e l’ Eserciziario, ottenendone un assenso di massima.L’ incontro della Prof. Boriani con Mr. Ofentse, ex sviluppatore poi passato ad altro incarico e successivamente con la sostituta, Ms Bokeseng, ci chiariva (??) come il nostro Progetto Educativo non rispettasse nella forma, quanto richiesto dall’ Ufficio, sebbene tutti gli argomenti espressamente richiesti, fossero tutti esaustivamente considerati. Un lavoro che, ad una prima stima, ci obbligava alla stesura di 1925 schede argomentative e, calcolando mezz’ora circa di lavoro per ciascuna, quindi circa 1.000 ore di lavoro!! Per una questione formale….E’ bene anche chiarire come questo nei precedenti incontri non fosse mai stato esplicitato ( anzi il nostro lavoro era stato apprezzato) e come già tra il vecchio ed il nuovo Sviluppatore, non vi fosse omogeneità di intenti ed interpretazione delle richieste normative del Ministero.A questo punto la Associazione ritiene che sia indispensabile procedere secondo i dettami e con l’ atteggiamento propositivo emerso dagli incontri di gennaio 2015.Il Progetto Botswana, come era stato stabilito allora, necessita di garanzie sugli impegni reciproci, certezza dell’ interesse del Ministero, tempistica sulle iniziative future.La politica dello “ step by step”, portata avanti da alcuni funzionari del Ministero, che ci porta a lavorare con ostacoli che improvvisamente si materializzano, è diventata logorante e non più accettabile.Ecco perché abbiamo deciso di procedere affidando alla Università di Bergamo, il compito di realizzare per noi il Manuale, l’ Eserciziario ed il Facilitator che ci sono stati richiesti dal Ministero della P.I. del Botswana.Ci vorrà più tempo, ma saranno certamente più bravi di noi, predisponendo un prodotto di eccellente livello qualitativo, studiato apposta per il Botswana, completo di tutte le argomentazioni richieste dal Ministero, oltrechè da noi.Contemporaneamente abbiamo chiesto alle parti coinvolte negli ultimi colloqui di procedere alla preparazione di un terzo viaggio in Botswana per pianificare gli aspetti logistici e burocratici del progetto: conferimento degli edifici, permessi di lavoro, convenzioni e visita ai villaggi interessatiAspettiamo quindi le prossime risposte della Università di Bergamo e dei Ministeri del Botswana, auspicando siano positive e continuiamo a mantenere una costante collaborazione con Mr. Kedikilwe e la sua Fondazione.
Per il libro di testo, avevamo nuovamente contattato la Università di Bergamo, nella persona del Direttore della Facoltà di Scienze Umane, chiedendo la disponibilità della Università stessa a scrivere per noi il Manuale e l’ Eserciziario, ottenendone un assenso di massima.L’ incontro della Prof. Boriani con Mr. Ofentse, ex sviluppatore poi passato ad altro incarico e successivamente con la sostituta, Ms Bokeseng, ci chiariva (??) come il nostro Progetto Educativo non rispettasse nella forma, quanto richiesto dall’ Ufficio, sebbene tutti gli argomenti espressamente richiesti, fossero tutti esaustivamente considerati. Un lavoro che, ad una prima stima, ci obbligava alla stesura di 1925 schede argomentative e, calcolando mezz’ora circa di lavoro per ciascuna, quindi circa 1.000 ore di lavoro!! Per una questione formale….E’ bene anche chiarire come questo nei precedenti incontri non fosse mai stato esplicitato ( anzi il nostro lavoro era stato apprezzato) e come già tra il vecchio ed il nuovo Sviluppatore, non vi fosse omogeneità di intenti ed interpretazione delle richieste normative del Ministero.A questo punto la Associazione ritiene che sia indispensabile procedere secondo i dettami e con l’ atteggiamento propositivo emerso dagli incontri di gennaio 2015.Il Progetto Botswana, come era stato stabilito allora, necessita di garanzie sugli impegni reciproci, certezza dell’ interesse del Ministero, tempistica sulle iniziative future.La politica dello “ step by step”, portata avanti da alcuni funzionari del Ministero, che ci porta a lavorare con ostacoli che improvvisamente si materializzano, è diventata logorante e non più accettabile.Ecco perché abbiamo deciso di procedere affidando alla Università di Bergamo, il compito di realizzare per noi il Manuale, l’ Eserciziario ed il Facilitator che ci sono stati richiesti dal Ministero della P.I. del Botswana.Ci vorrà più tempo, ma saranno certamente più bravi di noi, predisponendo un prodotto di eccellente livello qualitativo, studiato apposta per il Botswana, completo di tutte le argomentazioni richieste dal Ministero, oltrechè da noi.Contemporaneamente abbiamo chiesto alle parti coinvolte negli ultimi colloqui di procedere alla preparazione di un terzo viaggio in Botswana per pianificare gli aspetti logistici e burocratici del progetto: conferimento degli edifici, permessi di lavoro, convenzioni e visita ai villaggi interessatiAspettiamo quindi le prossime risposte della Università di Bergamo e dei Ministeri del Botswana, auspicando siano positive e continuiamo a mantenere una costante collaborazione con Mr. Kedikilwe e la sua Fondazione.